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I BRICS e l' ordine mondiale

10/07/2025

Sto seguendo, per interesse personale, la riunione dei BRICS che ritengo uno dei fenomeni più interessanti a livello mondiale e, in quanto tale, ignorato dalla stampa occidentale ma non da Trump, che continua a fare il bullo minacciando dazi sui paesi che intendono aderire ai BRICS.

Ma, a parte le questioni economiche, molto importanti, vorrei mettere in luce un aspetto relativo alle organizzazioni internazionali.

Credo che sia evidente come tutte le organizzazioni internazionali stiano perdendo ogni possibilità effettiva di intervento sulle questioni mondiali, e non parlo solo delle questioni più politiche gestite dall’ONU, ma anche delle istituzioni internazionali più strettamente economiche come il FMI, la Banca Mondiale e il WTO.

Queste organizzazioni erano nate su spinta dei paesi dell’Occidente e hanno avuto un peso enorme e determinante sulle questioni economiche mondiali. Spessissimo però furono criticate aspramente da quello che si considerava “Terzo Mondo”, che spesso li vedeva come strumenti di neocolonialismo che, attraverso le loro politiche economiche, nascondevano di fatto la volontà di mantenere e allargare il potere di controllo e di sopraffazione sui paesi sottosviluppati da parte dell’Occidente.

Ora sembra che le parti si siano rovesciate: mentre il mondo occidentale di fatto ripudia e ignora il ruolo di queste istituzioni, i BRICS invece ne sollecitano la ripresa del ruolo, minacciando altrimenti di sostituirle costituendo istituzioni alternative.

Mi sembra interessante questo rivoluzionamento delle parti. L’Occidente punta allo sradicamento dell’ordine internazionale: si potrebbe dire che l’Occidente, davanti a una sua crisi politica ed economica, punti al caos e all’instabilità politica internazionale, sperando, anche attraverso una supremazia militare, di mantenere il dominio o, quantomeno, di sopravvivere; quindi, ogni regolamentazione dei rapporti internazionali è vista come intralcio.
Al contrario il mondo “non-occidentale”, la Cina in primis, punta alla costituzione di un nuovo ordine internazionale, anche basato sulle istituzioni, contando su un indiscutibile rimescolamento del potere economico e commerciale a livello mondiale che li vede, per la prima volta nella storia recente, in un possibile vantaggio.