I BRICS sono un fenomeno mondiale importante, anche se trascurato dalla stampa occidentale. È anche interessante il fatto che davanti allla crisi delle organizzazioni internazionali (ONU, FMI, Banca Mondiale, WTO), nate dall’Occidente e ora rifiutate da esso, paradossalmente, sono invece i BRICS a chiederne il rilancio, minacciando la creazione di alternative. Siamo di fronte a un’inversione di ruoli: l’Occidente sembra puntare al caos internazionale per conservare potere, mentre i paesi non occidentali, capofila la Cina, cercano un nuovo ordine internazionale più stabile e istituzionalizzato. Leggi
Espongo argomenti contrari e favorevoli al riarmo
Tra i contrari: l’assenza di un reale pericolo militare dalla Russia e l’insostenibilità economica di un aumento delle spese militari, che comporterebbe più tasse o tagli ai servizi pubblici. I favorevoli sostengono, invece, il rischio di invasioni parziali e i possibili benefici economici derivanti da maggiori investimenti nella difesa.
Naturalmente la valutazione sulla reale minaccia di invasione è il nodo centrale del dibattito. Ma a mio avviso il riarmo potrebbe essere visto anche come risposta al declino dell’Occidente, in un’ottica di mantenimento del potere attraverso la forza, più che tramite sviluppo sociale. Questo è dovuto a causa delal predominanza della finanza, che ostacola un’alternativa pacifica fondata sul welfare pubblico. Infatti il settore dei servizi alla persone: previdenza, assicurazioni, istruzione e sanità, è il settore chiave nel quale la finanza tente a sostituirsi a quello che era il tradizionale intervento statale del welfare. Leggi
La manifestazione del 15 marzo a Piazza del Popolo a Roma è stata caratterizzata da confusione e contraddizioni. Non era chiaramente né un evento di sostegno né di protesta, poiché il "nemico" sembrava essere tra gli stessi partecipanti. Sul palco si parlava di un'Europa unita e progressista, ma l'evento era influenzato dal gruppo mediatico GEDI. Il pubblico era composto soprattutto da sostenitori del PD, con fazioni interne in contrasto, piccoli gruppi minoritari e sindacati con un ruolo poco chiaro. Leggi
Non so chi di voi abbia avuto la pazienza e il coraggio di leggere il rapporto di Draghi sull’economia europea del settembre 2024 “The future of European competitivess”. Io gli ho dato un’occhiata e vorrei segnalare due punti che mi sembrano interessanti per capirne la logica:
1) Fanno parte dello stesso capitolo l’aumento della spesa in armi (sotto la voce sicurezza) e l’approvvigionamento delle risorse scarse, in particolar modo in Africa, contendendole ad altri paesi (Cina e Russia).
2) Legare le risorse per investimenti all’abbandono dei sistemi pensionistici pubblici e trasformarli in privati (chiamati più avanzati), in modo tale che gli accantonamenti per le future pensioni vengano gestiti solo dai fondi di investimento.
Credo che la spinta del liberismo a flirtare con la destra, anche estrema, e quindi allontanarsi “dall’amore” per la democrazia possa essere compresa meglio leggendo questo rapporto. Sembra che Draghi abbia capito che ormai il sistema democratico occidentale (il modo in cui i cittadini votano) limita la crescita e che sia ora di gettare la maschera e far gestire apertamente lo Stato dalla Finanza abbandonando le intermediazioni socialdemocratiche. Leggi
Difficile se non impossibile essere contro la violenza. La vita è violenta, l’animo è violento, fortunatamente c’è la razionalità individuale e collettiva che cerca di regolarla, sia attraverso la sua repressione, sia nella regolamentazione della sua applicazione. Leggi
La natura confessionale di uno Stato mi fa schifo, qualunque sia la confessione dello Stato, dal Vaticano all’Iran, da Israele all’Afganistan. Leggi